Domenica Regazzoni, artista lombarda, presenta a Roma, Galleria SpazioCima, sita in via Ombrone 9, una mostra di sue opere che raccontano il suo percorso artistico e la necessità di fondere arte, colori, tecniche e parole, in un’unica opera che rimanda all’antica arte giapponese da cui la mostra prende l’omonimo titolo: “Haiku“.
“Regazzoni inizia a dipingere nei primi anni Settanta, frequentando i corsi dell’Accademia di Brera. Abbandona poi la pittura figurativa per un’impostazione più astratta e informale, esponendo in gallerie giapponesi di Tokyo e Kyoto e in prestigiose sedi italiane. Nell’ultimo quindicennio si avvicina alla scultura e alla grafica, nel 2012 inizia il suo sodalizio con le istituzioni culturali governative di Shanghai. Ha partecipato alla 54esima edizione della Biennale di Venezia e alla seconda Triennale delle arti visive di Roma. Dal 2009 una sua grande scultura “The broken violin” è collocata in permanenza nel Coltea Park in piazza dell’Università di Bucarest.”
Fonte: www.romatoday.it
L’esposizione ripropone il filone creativo intrapreso dall’artista a partire dagli anni Novanta, in 30 opere variopinte, in esposizione fino al 5 novembre. Con questa mostra, ispirata anche dall’antica tecnica Kintsugi, cioè l’arte di rimettere insieme i cocci con l’oro, Domenica Regazzoni raccoglie frammenti provenienti da altri lavori, componendo nuove forme e liberando rinnovate emozioni.
“L’haiku è una manciata di parole e di colori in cui non conta tanto ciò che viene detto – spiega l’artista – quanto proprio il non detto, ciò che sta dietro. Queste brevi poesie giapponesi mi hanno aiutata a raccogliere i frammenti del mio lavoro e a ricomporli in nuove emozioni”.