In occasione dei 170 anni dalla morte del famoso artista olandese, Roma celebra Van Gogh con una mostra di oltre 60 opere e tante testimonianze biografiche.
Attraverso le sue opere più celebri – tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) – sarà raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo. Un racconto di chi era l’uomo, prima che l’artista; con le sue fragilità e i suoi tormenti, diventa un percorso fatto di opere magnifiche, lettere sublimi, racconti tangibili e in prima persona di una personalità sfaccettata e complicata.
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent Van Gogh fu un artista dotato di estrema sensibilità e tormento. Celeberrimi sono i suoi attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico e l’episodio dell’orecchio mozzato; ma, altrettanto iconici ed immortali, sono i suoi capolavori: paesaggi, nature morte, scene di vita e lavoro che raccontano la sua passione per lo studio della fisionomia umana, raccontata attraverso colori sgargianti e pennellate decise ed intrise di colore.
Non è la prima volta che la capitale celebra il pittore olandese, già nel 1988, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, gli aveva reso omaggio con una mostra durata circa 3 mesi.
Con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia e realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo e sarà inaugurata l’8 ottobre presso Palazzo Bonaparte, in Piazza Venezia, 5.